L’etica dell’“intelligenza collettiva”
Nessuno conosce tutto, ma tutti conoscono qualche cosa, ognuno può arricchirsi delle conoscenze degli altri e ciascun essere umano è per gli altri una fonte di conoscenze. Il sapere non è solamente la ricchezza prima del mondo contemporaneo, ma anche uno dei luoghi della solidarietà tra gli uomini. L’etica dell’intelligenza collettiva mette l’individuo al servizio della comunità, facilitandone allo stesso tempo la sua piena espressione, e si basa sul modello dell’apprendimento cooperativo dove l’accesso al sapere è concepito come accesso al sapere di tutti e dove lo scambio della conoscenza diventa una nuove forma di legame sociale.
Il termine “comunità di saperi” è contenuto nel titolo stesso della Cattedra UNESCO. Il concetto di “comunità di saperi” è contenuto, come direzione, all’interno del Piano di Gestione del sito UNESCO dei Sassi di Matera e ha orientato l’attività dei Simposi per il Piano di Gestione del sito UNESCO, con la caratterizzazione del ruolo di “portatori di saperi” riconosciuto ai partecipanti ai laboratori partecipati. In continuità con l’esperienza del Piano, l’idea di “comunità di saperi” è anche al centro del progetto della Cattedra UNESCO.
“Comunità di saperi” è una linea di indagine e sperimentazione della Cattedra UNESCO relativa agli aspetti della partecipazione, della facilitazione di processo, dei processi di co-costruzione identitaria e della mappatura dinamica dei saperi di una comunità per una nuova economia solidale delle conoscenze. Per la traccia di ricerca e sperimentazione su “comunità di saperi” della Cattedra UNESCO un riferimento cardine è l’idea contenuta nel libro di Michel Authier e Pierre Lévy, Gli alberi di conoscenze. Educazione e gestione dinamica delle competenze (Feltrinelli, Milano 2000, Paris 1992), un manifesto e uno strumento operativo illuminanti, pubblicato all’inizio degli anni Novanta dello scorso secolo e proiettato con una lucida prefigurazione sui temi cruciali del nostro tempo attuale e orientato verso l’evoluzione umana in anticipata sintonia con quella che sarebbe diventata la nostra giuda, l’Agenda 2030.
Con questa linea della Cattedra UNESCO si ricercano le strategie per coinvolgere le persone, intese come portatori di saperi, si studiano i processi identitari tra comunità e luoghi dell’abitare come legami sociali fondati sugli scambi di conoscenza, ascolto e valorizzazione dei singoli, e si sperimentano i modi per facilitare lo sviluppo di comunità di saperi orientate alla pace e alla sostenibilità.
“Comunità di saperi” è un’idea guida espressamente contenuta nel progetto Osservatorio Sassi Matera e nelle attività educative della Cattedra UNESCO, così come le sperimentazioni del modello degli “alberi di conoscenze”.
STRUMENTI: “alberi di conoscenze” da Michel Authier e Pierre Lévy
Uno strumento per la gestione dinamica delle competenze è la costruzione degli “alberi di conoscenze” (sulla scorta del modello di Authier e Lévy) sia individuali che nel gruppo aula. Attraverso l’esperienza diretta di utilizzo del dispositivo, si prepara il terreno per comprendere alcuni aspetti relativi al sapere individuale, al sapere di un gruppo, alla consapevolezza della struttura del proprio sapere e si facilitano le intuizioni circa un utilizzo più ampio del proprio sapere, e si allena la capacità di riconoscere, organizzare, utilizzare il sapere. Un esercizio è centrato sulla rappresentazione del proprio albero/struttura della conoscenza e sulla rappresentazione dell’albero/struttura della conoscenza del gruppo. Un altro esercizio è centrato sul trasferimento di un nucleo di conoscenza ad un’altra persona e all’interno di un gruppo.
Ad “alberi di conoscenze” si ispirano alcune esperienze educative della Cattedra UNESCO, ad esempio nel programma ERT.
A partire dalla teoria e dal modello sviluppato da Authier e Lévy si sta avviando una ricerca e una sperimentazione, nell’ambito del progetto Osservatorio Sassi Matera, per facilitare la formazione di una comunità di saperi tra i soggetti interessati alla gestione del sito UNESCO.